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Protagonisti di questo profilo sono gli amministratori locali del Comune di Empoli dal 1946 al 1980. Attraverso le loro scelte, le ideologie proclamate, i dibattiti in cui si confrontarono e le polemiche che li divisero, emerge uno spaccato della politica locale di una città dalle caratteristiche sociali e politiche ben definite. Il periodo considerato copre gli anni della ricostruzione materiale delle città e della costruzione del consenso elettorale, gli anni in cui il Comune democratico si consolidò al centro della rete della sub-cultura territoriale rossa. Il punto di arrivo, il 1980, segna l'avvio del ricambio generazionale. Gli uomini che erano arrivati in Municipio direttamente dal carcere fascista passarono la mano. La figura che emerge è l'amministratore locale comunista, un tipo di politico integralista e riformista, convinto che essere comunisti significasse fare qualcosa di diverso da chi non governava in nome del popolo: si trattasse di colpire i ricchi e non gli operai con la tassa di famiglia, di costruire case e scuole per i lavoratori, di creare sviluppo, occupazione e benessere diffuso.